Tana della Val Resia

La nostra sala polifunzionale

Una sala polifunzionale con mostra espositiva su cultura e natura della valle ed aula conferenze dove amiamo ospitare incontri ed eventi culturali, divulgativi e di condivisione.

La Val Resia

Lasciati rapire dalla bellezza incontaminata della Valle! Scopri la varietà dei percorsi escursionistici adatti ad ogni esigenza – ben 72 sentieri alpini in un’area di soli 120 kmq, in parte compresa nel Parco Naturale delle Prealpi Giulie – rendono la valle una perla da scoprire per tutti gli amanti della natura e del turismo slow. Oltre alle meraviglie del paesaggio, la Val Resia non è solo natura. Da secoli custodisce anche una tradizione culturale, artistica e culinaria ricchissima, che potrete assaporare in ogni periodo dell’anno, ma in particolar modo nel corso di alcune ricorrenze speciali e molto sentite nella valle: la Festa dei Coscritti del primo Gennaio; il Pust, il Carnevale Resiano; a fine luglio, la Festa dell’aglio di Resia (“strok” in resiano), presidio Slow Food; la Šmarna Miša di Ferragosto. Ricorrenze in cui lo spirito unico di questa valle mostra tutti i suoi colori: dai variopinti costumi tradizionali alle festose musiche e danze resiane; dalle pietanze a base del delicato e benefico aglio di Resia alle antiche leggende tramandate da genitori a figli da tempi immemorabili.  La volontà di preservare questo prezioso patrimonio culturale ha dato impulso anche alla creazione di centri museali di notevole valore, gestiti con dedizione e passione: il Museo dell’Arrotino, il Museo Etnografico della Gente della Val Resia e l’Ecomuseo Val Resia (museo diffuso di cui la Tana rappresenta il punto di riferimento fisico).

Il torrente Resia

Un'esperienza inclusiva

Come e per chi?  PER TUTTI! Inclusività ed accessibilità sono garantite da una serie interventi – alcuni già realizzati grazie al progetto interregionale SMART, altri in fase di pianificazione – volti a permettere la fruibilità delle iniziative anche a soggetti con esigenze particolari, fra cui persone con difficoltà motorie o cognitive, ipovedenti o ipoacustiche. La Tana sarà, infatti, fulcro di un progetto pluriennale, comprendente una serie di visite, escursioni ed incontri in Val Resia dedicati alle persone diversamente abili, alle loro famiglie ed alle associazioni che risiedono in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Slovenia e Carinzia.

Prenota la tua visita

La struttura è aperta SU PRENOTAZIONE per tutte le esigenze: - per singoli e piccoli gruppi, possibilità di pernottamenti, escursioni, visite guidate alle mostre, Silent Play e speciali eventi tematici (forest bathing, meditazione in natura, laboratori didattici per bambini e molto altro) - per disabili con eventuali accompagnatori, possibilità di effettuare, a seconda delle specifiche esigenze:- visite guidate alla mostra botanico-faunistica multisensoriale su piante, insetti ed altri animali che popolano la valle; - escursioni outdoor con Swiss Trac – supporto motorizzato per sedia a rotelle, che permette a persone con difficoltà motorie di effettuare escursioni lungo alcuni sentieri della valle; - fruizione multimediale di contenuti espositivi audio-visivi; - percorsi Silent Play immersivi ed interattivi; - per professionisti (guide autorizzate, tour operators, insegnanti di yoga o meditazione ecc.) desiderosi di arricchire la propria offerta con una proposta unica e suggestiva, possibilità di organizzare eventi, soggiorni o laboratori di gruppo ad hoc, in modalità one day oppure weekend, con l’eventuale supporto di strutture ricettive partner; - per aziende, scuole, università, associazioni, etc. e, in generale, per chi desidera vivere un’esperienza emozionante e divertente mettendo in campo la propria voglia di collaborare e la propria energia per entrare in sintonia con la cultura e la storia di un luogo magico e di una gente unica.

Val Resia: terra di miti e fiabe

In questa valle si è conservato fino ai giorni nostri un interessante patrimonio di tradizione orale rappresentato prevalentemente dalle favole, dalle fiabe, dalle leggende, dai canti narrativi e dai miti.

I monti Musi

Il Massiccio del Canin

L'aglio di resia

L’aglio, chiamato “Strok” in resiano, è caratterizzato da bulbi piccolini a tunica rossastra, la coltivazione tradizionale e naturale, e le caratteristiche ambientali come ad esempio il microclima, l’isolamento geografico della valle, lo hanno reso una coltura unica e di grande pregio, qualità che diventa uno strumento di garanzia nei confronti dei consumatori. L’aroma e il gusto di questo aglio sono particolari ed inconfondibili, essendo di tipo intenso ma raffinato, che esalta i cibi per il suo tono mai acre. Nel 2002 l’Università di Udine, il Comune di Resia, l’Ente Parco Naturale delle Prealpi Giulie, attraverso un rapporto di collaborazione, hanno promosso l’attuazione di progetti di ricerca e valorizzazione su specie vegetali di interesse agrario tra cui l’aglio di Resia che era ormai a rischio scomparsa e necessitava di progetti di salvaguardia per evitare la perdita del genoma. Al fine di preservare e tutelare il rinomato bulbo, alcuni produttori si sono riuniti in un’associazione denominata “Aglio di Resia / Rozajanski Strok” con la stesura del relativo statuto che ne individua le caratteristiche. L’aglio di Resia è stato inoltre riconosciuto come Presidio dall’organizzazione Slow Food che da molti anni si occupa del recupero e della valorizzazione di prodotti locali di nicchia. L’aglio e i suoi derivati si possono acquistare presso i produttori aderenti all’associazione “Aglio di Resia / Rozajanski Strok”, nelle rivendite di generi alimentari della valle e nelle bancarelle presenti alle principali feste estive delle quali la più importante e significativa è la “Šmarna miša”, la festa religiosa più sentita della comunità resiana che si tiene nel capoluogo Prato dove è presente la Pieve dedicata a Santa Maria Assunta. Da qualche anno, l’Associazione di produttori organizza un evento (coincidente con la terza domenica di luglio) il cui tema principale è l’aglio declinato nei suoi diversi utilizzi. E’ sempre possibile degustare piatti tipici che utilizzano questa peculiare liliacea nei ristoranti e alberghi della valle.

Le piante officinali della Val Resia

Malva, Papavero roseas, camomilla, melissa, calendula, monarda, issopo, santoreggia, timo sono solo alcune delle piante più diffuse nella valle, insieme ad innumerevoli erbe spontanee nei periodi di fioritura.

Scopri il nostro shop

All’interno della Tana potrete trovare anche una piccola bottega dei sapori antichi dedicata ai prodotti della valle.Bon & Biel Lo scopo del progetto “Bon & Biel” è valorizzare i prodotti del territorio che mantengono un forte legame con la tradizione e la cultura locale: primo fra tutti il re della cucina resiana, l’aglio di Resia o strok, ma anche conserve, tisane, miele, oggettistica artigianale e molto altro. Prodotti che possano farsi testimoni non solo di bontà e bellezza, ma anche dell’anima dei luoghi da cui provengono. Piccole perle da offrire a visitatori consapevoli e attenti ai temi della sostenibilità e del turismo slow, che amano non solo gustare le specialità enogastronomiche delle terre che li ospitano, ma anche scoprire la loro storia.

La nostra biblioteca

Una biblioteca dedicata a uno dei protagonisti non solo della fauna, ma anche delle danze e dei canti tradizionali resiani: l’orso.Biblioteca dell’Orso La biblioteca dell’Orso – a disposizione non solo degli ospiti della Tana ma anche degli abitanti e dei visitatori della valle – offre una ricca scelta fra testi di narrativa italiana ed internazionale, saggistica a tema etnografico e semiotico, ricerche etimologiche. Di particolare interesse, la sezione relativa a ricerche e approfondimenti su archeologia, etnografia ed etimologia resiana.

Il miele millefiori

L'aglio di resia

La mostra botanico-faunistica

Scopri la nostra mostra botanico-faunistica su flora e fauna locali curata dal Parco delle Prealpi Giulie, dotata di arredamento designed for all, pannelli visivo-tattili e riproduzioni in formato 3D – fruibile anche da bambini e persone con difficoltà motorie, ipovedenti o ipoacustiche.

Mostra e accessibilità

Benvenuto nella sala espositiva a tema naturalistico, curata dal Parco naturale delle Prealpi Giulie. La particolarità di questa mostra è la volontà di rendere i suoi protagonisti, ossia la flora e la fauna della valle, accessibili anche a chi ha difficoltà motorie o cognitive: inclusività e multisensorialità rendono questa esperienza unica nel suo genere per grandi e piccini. La sala espositiva è dotata infatti di arredamento designed for all, pannelli visivo-tattili multisensoriali e riproduzioni in formato 3D degli insetti della valle.

Gli animali della valle

Una parte della Val Resia rientra all’interno del territorio del Parco naturale delle Prealpi Giulie, ente istituito nel 1996 grazie ad una legge regionale. La vallata, grazie ad una concatenazione di fattori, garantisce la proliferazione di più di 1200 specie e sottospecie, tra cui oltre 60 endemismi. Nella valle sono presenti tutti gli ungulati alpini; inoltre negli ultimi anni numerose sono state le segnalazioni di tracce dell’orso bruno e della lince, anche a fondovalle. Per quanto concerne l’avifauna, sono state censite 100 specie, di cui 89 risultano nidificanti; fra queste ci sono diversi rapaci e tutti i tetraonidi alpini. Numerosi sono anche gli anfibi, i rettili e gli insetti che, grazie alla variabilità del paesaggio, trovano condizioni di vita ideali.

La Rosalia Alpina

Nelle faggete attorno alla Tana vivono diversi animali affascinanti: tra gli abitanti più particolari c’è uno dei coleotteri più belli e più grandi d’Europa (può raggiungere i 40 mm), la Rosalia Alpina, o Carambice del faggio. Le particolari condizioni di cui necessita il suo processo riproduttivo, lo hanno reso un insetto estremamente raro: affinché le sue larve possano svilupparsi, infatti, devono disporre per diversi anni di tronchi di faggi ormai morti, di cui si nutrono. Per decenni, nei nostri boschi sfruttati in modo intensivo ogni albero morto o ramo rotto è stato raccolto, per tenerli “puliti”. Per cui l’unico legno secco di faggio esposto al sole si trova soltanto nelle pile di legna da ardere, che in genere arrivano al forno o nel camino prima che le larve abbiano il tempo di svilupparsi interamente. Questa pratica ha limitato fortemente l’habitat della Rosalia rendendola una specie a rischio (Lista Rossa IUCN) e protetta dalle leggi europee. Considerate le scarse conoscenze e la sua importanza dal punto di vista conservazionistico, nel 2018 è stato avviato nel territorio del Parco Naturale delle Prealpi Giulie un monitoraggio nell’ambito del progetto Interreg Nat2Care. Per questo progetto sono molto importanti le informazioni raccolte occasionalmente da chi visita a vario titolo le aree del Parco: se osservate un esemplare di Rosalia alpina potete segnalare il dato all’Ente Parco o tramite l’applicazione i-Naturalist, partecipando attivamente al monitoraggio della specie e contribuendo quindi alla conservazione della stessa!

I mammiferi della Val Resia

Anfibi e rettili

Nella Val Resia sono presenti anche moltissimi anfibi, rettili ed insetti che trovano nell’estrema variabilità del paesaggio che caratterizza il territorio, condizioni ideali di vita e suscitano l’interesse di appassionati e ricercatori.

I fiori della Val Resia

Turismo ed escursionismo accessibile

Grazie ad uno Swiss Trac, un supporto motorizzato per sedie a rotelle, è possibile permettere a persone con difficoltà motorie di effettuare escursioni lungo alcuni sentieri della valle, godendo della magia di boschi e torrenti.

La sala espositiva dedicata alla Grande Guerra

La Tana ospita con orgoglio questa mostra – curata dal Museo della Grande Guerra di Ragogna – anche perchè la sua storia è indissolubilmente legata al Corpo degli Alpini: un tempo era infatti una caserma degli Alpini ed è uno dei pochi edifici che il Demanio Militare ha concesso all’Amministrazione Comunale, rendendo così possibile la sua ristrutturazione e riqualificazione per scopi sociali, culturali e divulgativi.

Venti di guerra

Nel 1914 il Comune di Resia contava quasi 4700 abitanti. Circa un migliaio erano gli stavoli attorno ai quali i valligiani si dedicavano agli alpeggi e alle coltivazioni su ogni lembo lavorabile della vallata, che si presentava prativa con boschi ben delimitati. A migliaia si contavano gli emigranti del primo Anteguerra, di cui parecchi partiti in tenera età. Emblematica della tradizione resiana è la figura dell’arrotino, artigiano tendenzialmente girovago dedito all’affilatura delle lame. Notevole parte dell’emigrazione locale aveva scelto gli Imperi Centrali, in particolare l’Austria-Ungheria, come propria meta lavorativa. Chi non era espatriato, si dava all’allevamento di sussistenza, alla coltura agricola, alla caccia, alla silvicoltura e a un saltuario piccolo artigianato. Il 28 giugno 1914 fu una data che stravolse la storia d’Europa. In seguito al celebre attentato di Sarajevo, entro un mese e mezzo le principali potenze europee si trovarono in guerra fra loro. L’Italia inizialmente dichiarò la propria neutralità, ma a fine aprile del 1915, esponenti del Governo italiano firmarono in segreto il Patto di Londra, che implicava l’entrata in guerra del Regno sabaudo a fianco di Francia, Russia e Regno Unito contro gli Imperi Centrali. Il 24 maggio 1915 scoppiarono le ostilità: la Grande Guerra sul fronte italo-austriaco era iniziata. Già durante il periodo della neutralità, il rimpatrio forzato degli emigranti resiani da Austria-Ungheria, Germania, Belgio, Svizzera e da una parte della Francia aveva provocato un grave accrescimento della disoccupazione e del disagio sociale; alcune decine di emigranti non rimpatriarono affatto: furono internati nei luoghi di raccolta austro-ungarici o tedeschi. Essendo Resia posta sul confine italo-austriaco, fin dall’ agosto del 1914 vi erano state inviate numerose truppe per il rafforzamento della sorveglianza: nuclei dei Battaglioni Alpini Gemona, Mondovì e Susa, oltre al Reggimento di Cavalleria Monferrato. Con la primavera del 1915, l’invio delle truppe in Val Resia si intensificò sino alla fatidica data del 24 maggio.  

La Grande Guerra

Scopri gli intinerari escursionistici della Grande Guerra

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Cimeli e resti della Grande Guerra

Il torrente Resia nasce alle pendici meridionali del Canin ed erode la Valle per circa quindici chilometri, prima di mescolare le sue acque a quelle del fiume Fella del quale è il principale affluente. Le sue acque pure e cristalline accolgono molteplici specie acquatiche, rendendo il torrente Resia uno dei più apprezzati punti di riferimento per la pesca sportiva in Italia. Lungo il torrente si rinviene la presenza di imponenti massi erratici e che testimoniano quanto resta di un cordone morenico quasi completamente eroso dal torrente e attestano l’esistenza di un ghiacciaio che scendeva dalla valle del Rio Barman fino ad ostruire la stessa Val Resia.
Le creste dei Musi ricordano volti e forme che hanno ispirato la creazione di molte fiabe e leggende resiane. Le montagne si presentano come una selvaggia muraglia di boschi e pareti rocciose, dai versanti ripidissimi e dai significativi dislivelli.
Il Massiccio del Canin è un’isola di cime innevate e ghiacciai, rocce carsiche, grotte ed abissi dove la natura riesce comunque a vincere, con la fioritura di una moltitudine di papaveri delle Alpi Giulie (i famosi “Papaver julicum"). Il massiccio segna il confine tra Italia e Slovenia, è costituito da un vasto altipiano calcareo, con al centro una cresta di vette, lunga diversi chilometri, di cui il monte Canin (2.587 m) è il punto culminante. La sua mole imponente lo rende ben visibile anche dal mare, soprattutto d’inverno quanto è avvolto dal candido manto della neve La bellezza della sua natura, gli avvenimenti storici accaduti in questo territorio, le imprese sportive compiute e le leggende che la circondano contribuiscono ad alimentare il mito di questa montagna.
   

Il miele millefiori

Lo sapevi che....

Il miele di millefiori è multi floreale, ha un colore che varia a seconda dei fiori da cui proviene e può sfumare da ambra chiarissimo ad ambra scuro. Il sapore è variabile, da delicato, gradevolmente floreale e molto aromatico. Risulta essere di consistenza solida e la cristallizzazione veloce è indice di integrità e qualità del prodotto.
Proprietà
La bassa concentrazione di glucosio a favore del fruttosio rende questo miele un alimento importante per l’apporto energetico: una fonte di energia prolungata a disposizione del proprio fisico. Inoltre può aiutare la digestione ed è un coadiuvante efficacie per il trattamento dell’influenza, della tosse e indicato come miele per il mal di gola.
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L'aglio di resia

L’aglio di Resia, chiamato “strok” dai resiani, è un’orticola coltivata in Val Resia da diverse generazioni e al giorno d’oggi rappresenta un’importante prodotto tradizionale e fondamentale ingrediente culinario. Coltivato da ogni nucleo familiare ha preservato nel corso degli anni tutte le sue caratteristiche organolettiche grazie all’isolamento geografico della valle, al tipico terreno montano e al metodo di coltivazione.
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A Resia è possibile scoprire e osservare animali, tra cui alcune specie a rischio di estinzione nel loro habitat naturale. Tra questi vi sono l’orso bruno e la lince euroasiatica, recentemente reintegrati in questi valli attraverso progetti di ricerca.
L’orso è un animale solitario, che non ha un vero e proprio areale infatti percorre lunghe distanza può raggiungere centinaia di chilometri. È un onnivoro si ciba di tutto: erbe, bacche e anche della frutta è molto ghiotto; ma in caso di necessità può nutrirsi di piccoli roditori e animali selvatici.
Un altro splendido mammifero che si può trovare in Val Resia è la lince; questo fatto è di rilevante importanza in quanto la lince era un animale a rischio di estinzione.
Nei boschi della valle si possono vedere anche diversi tipi di ungulati come il capriolo e il cervo, mentre sulle cime delle montagne troviamo stambecchi e camosci. Sul maestoso Monte Canin se si è fortunati si può ammirare la giocosa marmotta.
La vegetazione che si incontra percorrendo la valle è ricca ed eterogenea. Alcuni fattori come il particolare regime climatico, l’elevata piovosità e la natura dei terreni ha permesso questa straordinaria biodiversità. Ne consegue un patrimonio floristico costituito da più di 1200 specie e sottospecie e oltre 60 endemismi fra i quali la Campanula di Zoys, la Genziana di Froelich, il Geranio argenteo e il Papavero delle Alpi Giulie.
Residui della Prima Guerra Mondiale
Postazioni di guerra
Postazione di guerra
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