Museo del "Trasparente" - Casa Croci

Piano terra

I “trasparenti” nei giorni delle Processioni: materiali d’archivio, strumenti e lampioni portati in processione.

Primo piano

I “Trasparenti”: “vele”, “lesene” e “porte” del Bagutti, “tempietti” e “balconcini”.

Secondo piano

I “Trasparenti”: tecnica restauro e manutenzione.

Casa Croci

Casa Croci, detta il Carlasch (“Castellaccio”) dal nome del sito, è la casa costruita per sé nel 1858 dall’architetto [Antonio Croci](https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Croci) (1823-1884) e a lungo ignorata come gran parte della sua opera. Solo verso il 1970, quando il degrado sembrava minacciare l’abbattimento della casa, le ricerche, gli studi e gli interventi di Giuseppe Martinola e Fabio Reinhart (integrati da Graziella Zannone Milan) indussero il comune di Mendrisio ad acquistarla, inserendola nel patrimonio cantonale dei monumenti e destinandola a sede espositiva. Il restauro esemplare ha conservato ogni particolarità, dallo straordinario tetto che sorregge l’ultimo piano, alla nevèra, ai ganci delle finestre fino alle tinte originali di ogni superficie.L’architetto Antonio Croci è nato a Mendrisio il 7 aprile 1823 e ha studiato architettura all’Accade-mia delle Belle Arti di Milano vincendo il primo pre-mio di un concorso in “Invenzione architettonica”. Ha lavorato anche per la corte di Costantinopoli, in Francia e in Vallese; ha inoltre collaborato con lo scultore Vincenzo Vela (1820-1891). Durante il soggiorno in America Latina (1871-1872) ha ricevuto l’incarico dalla famiglia mendrisiense Bernasconi per realizzare a Mendrisio la “Villa Argentina”, oggi sede amministrativa dell’Accademia di architettura. Croci è morto di tisi il 2 di-cembre 1884 nella sua casa “parva sed apta mihi” (piccola ma adatta a me).

Il Museo

Il Museo del Trasparente dà modo di osservare da vicino i preziosi oggetti, la peculiare tecnica d’esecuzione, e di meglio conoscere le varie tipo-logie che caratterizzano questo singolare apparato decorativo. Quadri notturni che illuminano, ornano e scandiscono l’itinerario nell’antico borgo delle Processioni del Giovedì e del Venerdì Santo, i “Trasparenti” costituiscono per i mendrisiensi parte integrante di una tradizione molto sentita e praticamente immutata nel tempo. Nei giorni delle Processioni essi attirano decine di migliaia di persone provenienti da tutto il Ticino e dall’estero attratte dalla bellezza scenogra-fica e dall’intensità delle celebrazioni.26 oggetti tra lampioni, “strumenti della Passione”, “vele”, “lesene”, “balconcini”, “tempietti” e la parte centrale con i laterali di una delle 10 grandi “porte” compongono l’insieme che si può ammirare negli spazi raccolti di Casa Croci grazie a un elegante e austero allestimento. Grazie alle esili strutture e a uno studiato sistema d’illuminazione, appositamente preparati per l’occasione, ogni piccola sala diventa una sorta di nicchia dove il “trasparente” può essere apprezzato da vicino. Aprono il percorso due sale dedicate alla documentazione storica e fotografica dei “Trasparenti” nei giorni delle Processioni. I materiali d’archivio sono accompagnati da alcuni strumenti e da una serie di lampioni: portati a mano durante le Processioni, questi compongono oltre la metà di un corpus di circa 600 oggetti.